martedì 28 aprile 2009

Cattolica!


Ciao a tutti… solo per ricordare che domenica 3 maggio, in pomeriggio, a Cattolica verrà inaugurato il nuovo negozio di fumetti di GASP comics.
Io e Gianluca saremo presenti (il Moroz arriverà verso le 18) per disegnare e fare due chiacchiere con i nostri lettori.
Michele

giovedì 23 aprile 2009

Stasera allo Zammù

C'è un simpatico pub in via Saragozza, una delle vie più belle di Bologna, che dall'inizio di quest'anno ospita presentazioni di libri a ritmo serratissimo. Io, di mio, sarà la settima volta che ci vado, a presentare cose mie o di altri. Sta all'angolo con via Valpertuso.
Stasera, alle 20.00, vado a parlare del secondo volume di FactorY in una cornice di calici di vino e taglieri di formaggio e salume (la tipica alimentazione dei poveri Gregor e company, insomma).
Accorrete numeroserrimi.
Moroz

martedì 21 aprile 2009

IndiMente


Mi sono imbattuto per caso in questa recensione al nostro, fatta da IndiMente, una "giovane associazione no profit che si propone di promuovere arte, cultura e informazione indipendente".
La riporto con piacere.
Michele

"FactorY è una serie a fumetti in tre volumi, attualmente arrivata al secondo, scritta da Gianluca Morozzi e disegnata da Michele Petrucci.
Le premesse descritte nella quarta di copertina non fanno pensare a nulla di particolarmente originale e ricordano un misto di serie popolari come Saw – l'enigmista o Lost. Eppure a giudizio di chi scrive, FactorY è uno dei fumetti più interessanti dell'ultimo anno.

Difficilmente una copertina riesce a sintetizzare così bene il contenuto di un libro.
Sullo sfondo bianco, una barattolo di succo di pomodoro, chiaro riferimento alla pop-art: FactorY è senza dubbio un fumetto pop. Il meccanismo del “cosa succede dopo?” tipico della narrativa di genere funziona alla perfezione e inchioda il lettore, lo costringe a leggere fino all'ultima pagina.

Dal barattolo cola un liquido rosso. Sangue piuttosto che sugo. Sul barattolo si legge la poco rassicurante scritta BRAIN, cervello: FactorY senza dubbio non è un fumetto leggero.
La violenza di alcune scene è ben lontano dal gore più becero di alcuni horror odierni, ma colpisce a fondo, ben al di là della superficie, visivamente e psicologicamente. Se si vuole indicare un riferimento cinematografico e televisivo per FactorY, questo è secondo me David Lynch. L'oppressiva inquietudine che si respira tra le pagine dell'opera di Morozzi e Petrucci ricorda molto da vicino quella di situazioni e personaggi lynchiani, anche se con una dimensione onirica meno marcata. Del resto sono i personaggi, le loro relazioni psicologiche e il loro passato ad essere protagonisti della storia, piuttosto che la vicenda nuda e cruda.

Morozzi, noto più come autore di narrativa, riesce a cavarsela piuttosto bene con un mezzo di espressione così peculiare e profondamente diverso dalla letteratura come il fumetto. Riesce a fare un buon lavoro ai dialoghi, ma soprattutto alle didascalie, con le quali vengono messi a nudo i pensieri dei personaggi, didascalie che integrano e completano, senza invaderli, gli ottimi disegni di Petrucci."

sabato 18 aprile 2009

La classifica de Lospaziobianco


Ciao… un breve post per segnalare e ringraziare quanti, all'interno della votazione per decidere i migliori fumetti del 2008 (organizzata dal sito Lospaziobianco) hanno dedicato qualche riga a FactorY.

Ettore Gabrielli
"Morozzi ci prende gusto a muoversi tra la letteratura e il fumetto, e non sbaglia un colpo. FactorY merita un posto in classifica perché mostra finalmente come il fumetto possa ispirarsi ai gusti del pubblico potenziale, prendendo spunto dai telefilm in questo caso, senza snaturarsi. Mescolando dramma e mistero, serialità e autorialità; i disegni di Petrucci sono un valore aggiunto, con quel tratto tremolante e malato che perfettamente si sposa alla storia."

Michele Quitadamo
"Questo fumetto rappresenta un esperimento decisamente molto interessante all'interno del panorama fumettistico italiano. E' un tentativo di importare un linguaggio seriale moderno e diverso all'itnerno del media fumetto ed il risultato sta dando ragione ai due autori."

lunedì 13 aprile 2009

Scuola di fumetto


Ciao, mentre sul sito di Fernandel è già acquistabile il Libro Secondo, oggi vi segnaliamo questa recensione del Libro Primo che appare sulla rivista Scuola di Fumetto in edicola questo mese. Ringraziamo e speriamo che la serie continui a far venire l'acquolina in bocca agli affamati recensori della rivista!
Michele

Scuola di fumetto

n. 66 - aprile 2009

La sempre crescente qualità delle serie televisive sta diventando l'e­quivalente di quella cinematografi­ca degli anni Settanta e Ottanta. Se prima per dire che un fumetto era bello si aggiungeva l'aggettivo "cinematografico", adesso si dice che riflette la scrittura dei serial televisivi (stagione, story-arc, ecc.), ben attenti a non usare il termine denigratorio fiction, che invece si riferisce ai prodotti nostra­ni, spesso di dubbia e incostante qualità. La modalità editoriale di FactorY strizza l'occhio a serial come Lost, come in molti hanno già fatto notare, ma anche a molti film, romanzi e fumetti di genere che iniziano con i protagonisti messi in una situazione in cui non sanno come ci sono capitati, con la solita serie di mostri e orrori che aumentano ad ogni sfogliar di pagine. Rispet­to a vari scritto­ri che si sono improvvisati sceneggiatori, Morozzi rie­sce a rendere a fumetti il suo stile ironico e accat­tivante che lo ha giustamente lan­ciato nel mondo letterario; libro dopo libro, Michele Petrucci si dimostra uno degli autori italiani da cui è lecito aspettarsi sempre qualcosa di più. Questo primo libro (a stagione?) di FactorY pro­pone molta carne narrativa sul fuoco cucinata da chef esperti da cui ci aspettiamo il massimo; i pros­simi libri ci diranno se alla fine avremo la ricca grigliata che ci aspettiamo, oppure un hamburger geneticamente modificato dal sapore insipido.

domenica 5 aprile 2009

FactorY libro secondo


Dunque, dato che ultimamente sto girando come una trottola di un metro e ottantatré, ieri sera sono rientrato da un giro che in trenta ore mi aveva portato a Borgomanero provincia di Novara, Padova e Alfonsine provincia di Ravenna, a mezzanotte, un po' provato, che ho fatto per conciliarmi il sonno? Mi sono letto dall'inizio alla fine il secondo volume di FactorY, consegnatomi fresco di stampa dall'editore.
Mi è piaciuto un sacco! Davvero. L'ho letto come se non fosse per metà opera mia, e l'ho trovato molto più bello del primo, pieno di invenzioni malate e con un ritmo molto particolare ed efficace...
Bravo Miche', siam stati bravi.
Moroz